Area Otorinolaringoiatrica

AEROSOL

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DESCRIZIONE PRESTAZIONE

L'Aerosol è una cura inalatoria individuale. Come per l'apparecchio per le inalazioni il flusso inalato dal paziente nasce da una frammentazione e polverizzazione in una camera di nebulizzazione, dell'acqua termale risucchiata per effetto Venturi da un flusso di aria sanitaria sterile compressa a circa 2 atmosfere. Nell'apparecchio per l'aerosol la presenza di un deflammatore che spinge il flusso verso le pareti della camera (una campanula di vetro) fa si che la parte più grossolana del parcellizzato rimanga sulle pareti e solo le particelle granulometricamente più piccole (circa il 50% intorno o al di sotto dei 5 micron) vengono indirizzate verso l'ugello di emissione e da qui, attraverso un tubo di raccordo in gomma ed un meccanismo antireflusso in polipropilene atossico sanitario (dispositivo medico classe IIA), portate al dispositivo personale di contatto, che può essere una forcellina nasale in polipropilene atossico sanitario (dispositivo medico classe IIA) od una mascherina nasobuccale in polietilene (dispositivo medico classe IIA). La temperatura dell'acqua sulfurea addotta all'apparecchio non supera i 30°C. Pertanto, anche in virtù del contrasto con l'Inalazione (che nella gran parte dei pazienti ha preceduto l'esecuzione dell'Aerosol), quest'ultima viene percepita dagli assistiti come terapia "fredda". Al proposito va ricordato ai pazienti che a tutt'oggi non esistono studi o ipotesi che individuino la componente termica per esplicare una significativa funzione nei meccanismi di azione delle cure termali inalatorie, pertanto le differenze di azione fra Inalazione ed Aerosol vanno ricercate nelle differenti dimensioni nella granulometria del polverizzato e non nelle differenze di temperature fra le due cure. La temperatura dell'acqua che arriva all'apparecchio (con relativa percentuale di passaggio alla fase vapore) e la polverizzazione della medesima in fine dispersione micellare rendono l'Aerosol pur sempre una terapia consistentemente "umida". Ciò va sempre ricordato per tranquillizzare quei pazienti affetti da determinate patologie che veicolano un consiglio da parte di specialisti ORL di evitare cure inalatorie "secche". Il dispositivo personale di contatto preferenzialmente consigliato è la forcellina nasale. Questo dispositivo provoca infatti a livello della biforcazione un ulteriore abbattimento delle particelle con diametro più grande ed agevola quindi l'inalazione di un granulato di dimensioni più fini in grado di raggiungere anche quella porzione dell'albero respiratorio caratterizzato dalla presenza di più piccole vie aeree. Va in ogni caso ricordato che anche in quei pazienti che preferiscono o sono obbligati (per esempio in presenza di forti deviazioni del setto o varici nasali) all'uso delle mascherine quali dispositivi di contatto, la respirazione va ugualmente condotta con normale ritmo nasale. Il dispositivo di contatto, qualsiasi esso sia, viene messo a disposizione degli utenti come elemento monouso.