Area Otorinolaringoiatrica

INSUFFLAZIONI ENDOTIMPANICHE

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DESCRIZIONE PRESTAZIONE

Le insufflazioni permettono di addurre in modo diretto miscela di gas (per un tempo limitato 1-3 minuti nell'orecchio medio una miscela di gas sulfureo a temperatura di circa 32° -35° C - quindi per tutto simile a quella utilizzata per l'Humage - a modesta pressione 0,2 - 0,5 Bar) prodotta da un gorgogliatore in cui scorre fluente l'acqua sulfurea. Due sono le metodiche di effettuazione della cura:
• con catetere endotimpanico che permette di insufflare il gas nell'orecchio medio tramite contatto serrato con l'ostio tubarico. Il catetere viene portato in posizione dopo essere stato introdotto nella fossa nasale, fatto scorrere delicatamente lungo il pavimento e, una volta raggiunto il rinofaringe, ruotato fino ad arrivare a contatto con l'ostio tubarico. Il catetere utilizzato è in plastica monouso. I cateteri risultano sufficientemente malleabili in modo da permettere al medico una consistente personalizzazione della terapia. Personalizzazione d'altronde indispensabile vista la frequenza con cui compaiono, nei pazienti che eseguono questa terapia, anomalie anche consistenti dell'assialità settale e delle dimensioni dei turbinati. Collegando il catetere all'apparecchio insufflatore tramite un tubetto in silicone sanitario è possibile provocare una modesta dilatazione della tuba e la conseguente areazione della cassa del timpano. Con il catetere, attraverso la tuba di Eustachio, si invia. Il medico insufflatore monitorizza l'ingresso della miscela nella cassa del timpano per mezzo di un fonendoscopio munito di un'olivetta terminale in polipropilene (dispositivo medico classe IIA), inserita in maniera non ermetica nel condotto uditivo esterno dell'orecchio trattato;
• tramite politzer crenoterapico: la metodica nella pratica comporta una minore invasività, anche se forse richiede maggiore coinvolgimento e partecipazione da parte del paziente. In pratica la terapia si esegue adducendo un flusso intermittente di miscela sulfurea prodotta nell'apparecchio insufflatore al vestibolo nasale, attraverso l'interposizione di un dispositivo di contatto rigidamente personale e monouso (olivetta in polipropilene - dispositivo medico classe IIA), che viene ermeticamente inserito in una narice, mentre la controlaterale viene occlusa con una modesta pressione digitale da parte del medico insufflatore. L'ingresso nell'orecchio medio della miscela di gas sulfureo (a temperatura di circa 32° -35° C) è dovuto al transitorio innalzamento della pressione nella porzione alta del faringe legato al concomitante rilascio del flusso da parte del medico insufflatore e chiusura della glottide provocata dal paziente con l'emissione di particolari fonemi o con l’atto della deglutizione (ghi, akka, ecc). Per tale motivo il paziente va addestrato all'emissione del fonema e deve inoltre collaborare durante tutto il tempo della seduta per ottenere ritmicamente una valida sequenza di innalzamento dei livelli
pressori nel faringe alto, innalzamento quantomeno sufficiente a vincere transitoriamente la resistenza della tuba all'apertura. Pur essendo meno invasiva ed estremamente semplice nella sua realizzazione, la metodica è però meno monitorizzabile rispetto alle insufflazioni endotimpaniche e, inoltre, coinvolge contestualmente le due tube, che in alcuni pazienti possono essere dotate di anche consistenti differenze nelle proprie dinamiche (modalità di rilasciamento, stenosi, infiammazione, ecc). Pertanto a Cotilia il Politzer viene impiegato solo in quei casi in cui le insufflazioni sono realmente improponibili (bambini estremamente piccoli ed irrequieti, adulti con gravi anomalie nell'anatomia delle prime vie aeree, adulti con ipersensibilità nelle mucose delle prime vie aeree, ecc).